Bando Nuova Impresa Regione Lombardia – Edizione 2023

Il Bando Impresa 2023 è una iniziativa promossa dalla Regione Lombardia per sostenere la crescita e l’innovazione delle piccole e medie imprese del territorio.

Obiettivi del Bando

Obiettivo del bando, promosso in collaborazione con Unioncamere Lombardia, è quello di sostenere, come già avvenuto nelle precedenti edizioni, l’avvio di nuove imprese e l’autoimprenditorialità, anche in forma di lavoro autonomo con partita IVA individuale, attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto sui costi connessi alla creazione delle nuove imprese.

Destinatari del Bando

Possono accedere al Bando Impresa 2023:

  • MPMI micro, piccole e medie imprese attive e iscritte al Registro delle Imprese a decorrere dal 1° gennaio 2023 e con partita IVA attivata nel termine massimo di dodici mesi precedenti all’iscrizione al Registro delle Imprese.
  • Lavoratori autonomi con partita IVA individuale:
    • non iscritti al Registro delle Imprese
    • che hanno dichiarato l’inizio attività ad uno degli uffici locali dell’Agenzia delle Entrate oppure ad un ufficio provinciale dell’Imposta sul Valore Aggiunto della medesima Agenzia
    • che hanno la partita IVA attribuita dall’Agenzia delle Entrate attiva a decorrere dal 1° gennaio 2023
    • che hanno il domicilio fiscale in Lombardia.

Modalità di partecipazione

Le richieste di rimborso, corredate dalla rendicontazione, possono essere trasmesse, esclusivamente in modalità telematica, dal 27 aprile 2023 al 28 marzo 2024 direttamente sul sito Telemaco.

Caratteristiche delle Agevolazioni

L’agevolazione consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto fino al 50% della spesa ritenuta ammissibile nel limite massimo di 10.000 euro.

I progetti dovranno prevedere un investimento minimo di 3.000 euro.

Per le partite IVA sono ammissibili le spese sostenute e quietanzate dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023.

Per le MPMI sono ammissibili le spese sostenute e quietanzate a seguito di avvio dell’impresa ed iscrizione al Registro delle Imprese dal 1°gennaio 2023 ed entro il 31 dicembre 2023.

Conclusioni

Il Bando Impresa 2023 rappresenta un’opportunità importante per le MPMI e i Lavoratori Autonomi che desiderano avviare una nuova attività imprenditoriale e affromntare, con maggiore serenità l’attuale situazione di mercato, ottenendo importanti risorse da dedicare alla crescita e agli investimenti.

Per maggiori informazioni sull’iniziativa “Nuova Impresa Regione Lombardia – Edizione 2023” o se desiderate supporto nella presentazione delle richieste di rimborso, contattate lo Studio cliccando qui 

Bando Nuova Impresa Regione Lombardia – Edizione 2022 

La Giunta della Regione Lombardia ha approvato i criteri dell’edizione 2022 del bando Nuova Impresa. 

Come per le precedenti edizioni, l’obiettivo dell’iniziativa è sostenere l’avvio di nuove imprese e l’autoimprenditorialità, attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto. Ricordiamo che l’iniziativa è promossa in collaborazione con Unioncamere Lombardia

CARATTERISTICHE DELL’AGEVOLAZIONE 
L’agevolazione consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto fino al 50% della spesa ritenuta ammissibile nel limite massimo di 10.000 euro. Iprogetti dovranno prevedere un investimento minimo di 3.000 euro. 
Le spese dovranno essere sostenute tra il 1° gennaio 2022 e il 31 dicembre 2022. La dotazione finanziaria dell’iniziativa è di 1 milione di euro. 

CHI PUÒ PARTECIPARE
Micro, piccole e medie imprese (iscritte al Registro delle Imprese e con Partita IVA attiva) che hanno aperto una nuova impresa in Lombardia dal 1°gennaio 2022.
Lavoratori autonomi con Partita IVA individuale (iscritte al Registro delle Imprese e con Partita IVA attiva) e con domicilio fiscale in Lombardia.

COME PARTECIPARE 
Le domande per usufruire del contributo potranno essere effettuate tramite il sito Infocamere dalle ore 14.00 del 4 aprile 2022 fino alle ore 12.00 del 31 marzo 2023.

Per consultare e scaricare il bando: bando nuova impresa 2022.

Per maggiori informazioni sull’iniziativa “Nuova Impresa Regione Lombardia – Edizione 2022” o se desiderate supporto nella presentazione delle richieste di rimborso, contattate lo Studio cliccando qui  

Nuova Impresa Regione Lombardia: via alle richieste!

Come anticipato precedentemente, Regione Lombardia e il Sistema Camerale lombardo, per favorire la ripresa e il rilancio dell’economia locale colpita dal Covid-19, promuovono congiuntamente una iniziativa finalizzata a sostenere l’avvio di nuove imprese lombarde del commercio e l’autoimprenditorialità quale opportunità di ricollocamento per tutti quei soggetti che hanno perso il lavoro a causa della crisi in corso, attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto sui costi connessi alla creazione delle nuove imprese.

Grazie alla delibera di Giunta del 30 novembre 2021 la precedente dotazione finanziaria del bando di 4 milioni di euro è stata incrementata a 11,7 milioni di euro.

Ricordiamo che a tale iniziativa possono accedere le Micro/Piccole Medie Imprese (MPMI) del commercio (inclusi i pubblici esercizi), terziario, manifatturiero e artigiani dei medesimi settori che hanno aperto una nuova attività (con sede legale e operativa in Lombardia) in Lombardia dopo il 26 luglio 2021.

L’agevolazione consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto fino al 50% della spesa ritenuta ammissibile, che dovrà essere pari ad almeno 5.000 euro, e comunque nel limite massimo di 10.000 euro per impresa.

Le domande potranno essere presentate fino al 31 marzo 2022.

Per maggiori informazioni sull’iniziativa “Nuova Impresa Regione Lombardia”, cliccate qui.

Nuova Impresa Regione Lombardia: contributi per nuove imprese e autoimprenditorialità

Regione Lombardia e il Sistema Camerale lombardo, per favorire la ripresa e il rilancio dell’economia locale colpita dal Covid-19, promuovono congiuntamente una iniziativa finalizzata a sostenere l’avvio di nuove imprese lombarde del commercio e l’autoimprenditorialità quale opportunità di ricollocamento per tutti quei soggetti che hanno perso il lavoro a causa della crisi in corso, attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto sui costi connessi alla creazione delle nuove imprese.

A tale iniziativa, la cui dotazione finanziaria è di 4 milioni di euro, possono accedere le Micro/Piccole Medie Imprese (MPMI) del commercio (inclusi i pubblici esercizi), terziario, manifatturiero e artigiani dei medesimi settori che aprono una nuova attività (con sede legale e operativa in Lombardia) in data successiva all’approvazione della delibera.

L’agevolazione consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto fino al 50% della spesa ritenuta ammissibile, che dovrà essere pari ad almeno 5.000 euro, e comunque nel limite massimo di 10.000 euro per impresa.

Le domande potranno essere trasmesse attraverso il sito http://webtelemaco.infocamere.it a partire dal mese di dicembre 2021.

Per maggiori informazioni sull’iniziativa “Nuova Impresa Regione Lombardia”, cliccate qui.

Il Decreto Sostegni bis è legge: le agevolazioni per imprese e cittadini

Giovedì 22 luglio 2021, il Senato ha approvato definitivamente il Disegno di Legge n. 2320 di conversione del decreto del 25 maggio 2021, n. 73 (c.d. Decreto Sostegni Bis), contenente misure urgenti legate all’emergenza da COVID-19, per imprese, lavoro, giovani, salute e servizi territoriali. Di seguito, una sintesi delle misure a sostegno alle imprese e all’economia.

Contributi a fondo perduto

Viene riconosciuto un contributo a fondo perduto, aggiuntivo rispetto ai precedenti, a favore di tutti i soggetti che hanno la partita IVA attiva alla data del 26 maggio 2021, fermo restando l’obbligo di presentazione di un’auto-dichiarazione attestante il rispetto di talune condizioni già presenti all’interno della Comunicazione «Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19» diramata della Commissione europea il 19 marzo 2020.

È prevista, inoltre, una erogazione, fino a un massimo di 60 milioni di euro per l’anno 2021, alle imprese operanti nei settori dell’intrattenimento, dell’organizzazione di feste e cerimonie (matrimoni, etc…) e del settore HORECA (Hotellerie-Restaurant-Catering).

Viene incrementato di 60 milioni di euro, per il 2021, il Fondo straordinario per il sostegno degli enti del Terzo settore.

Immobili, IMU

Si prevede una proroga al 31 luglio 2021 del credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda previsto per le imprese turistico-ricettive, le agenzie di viaggio e i tour operator che hanno subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi.

Si esentano dall’IMU 2021 gli immobili a uso abitativo, posseduti da persone fisiche e concessi in locazione, per cui sia stata emessa una convalida di sfratto per morosità entro il 28 febbraio 2020, la cui esecuzione è sospesa fino al 30 giugno 2021 o, in caso di convalida di sfratto dopo il 28 febbraio 2020, con esecuzione sospesa fino al 30 settembre 2021 o fino al 31 dicembre 2021.  I comuni riceveranno una compensazione per tale minore gettito.

Turismo

Nel Decreto Sostegni bis sono inoltre contenute una serie di misure a vantaggio del settore turistico e delle attività economiche e commerciali nelle Città d’Arte, tra le quali il rifinanziamento di 160 milioni di euro per l’anno 2021 del Fondo finalizzato a sostenere le agenzie di viaggio, i tour operator, le guide e gli accompagnatori turistici, le strutture ricettive e le imprese di trasporto di persone con bus scoperti in aree urbane e suburbane

Cartelle di pagamento 

Si posticipa dal 30 aprile al 31 agosto 2021 la conclusione del periodo di sospensione dei termini di versamento di somme derivanti da cartelle di pagamento e dagli avvisi esecutivi previsti dalla legge.

POS, Pagamenti elettronici e Ricerca

Tra le altre misure, viene previsto un credito d’imposta pari al 100 per cento delle commissioni addebitate per transazioni effettuate con strumenti di pagamento tracciabili a decorrere dal 1° luglio 2021 al 30 giugno 2022.

Inoltre, è previsto un credito d’imposta per le imprese che effettuano attività di ricerca e sviluppo per i farmaci, inclusi i vaccini, nella misura del 20 per cento dei costi sostenuti dal 1° giugno 2021 al 31 dicembre 2030, entro l’importo massimo annuale per ciascun beneficiario di 20 milioni di euro.

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Decreto Legge Sostegni approvato: la sintesi

Approvato, in data 19 marzo ’21, il Decreto Legge Sostegni contenente aiuti alle imprese, lavoratori, ma anche misure in ambito di sicurezza e salute.

Il decreto, con uno stanziamento di circa 32 miliardi di euro, si pone l’obiettivo di potenziare sia il contrasto alla diffusione del contagio del COVID-19, sia di contenere l’impatto sociale ed economico causato dallo stesso.

Gli interventi possono essere sostanzialmente raggruppati in 5 aree principali:

  1. Sostegno alle imprese e agli operatori del terzo settore. È previsto un contributo a fondo perduto per i soggetti titolari di partita IVA che svolgono attività d’impresa, arte o professione, nonché per gli enti non commerciali e del terzo settore, senza limitazione settoriale o vincolo di classificazione delle attività economiche interessate. Lo stanziamento, per tali interventi, ammonta a oltre 11 miliardi di euro;
  2. Lavoro e contrasto alla povertà. Sono molte le misure messe in campo con questo decreto, solo per citarne alcune: la proroga del blocco dei licenziamenti fino al 30 giugno 2021; la proroga della Cassa integrazione guadagni, il rifinanziamento del Fondo sociale per occupazione e formazione; una indennità per i lavoratori stagionali, a tempo determinato e i lavoratori sportivi; il rifinanziamento del Reddito di Cittadinanza;
  3. Salute e sicurezza. Relativamente a tale ambito, il Decreto Legge prevede: un ulteriore finanziamento di 2,8 miliardi per l’acquisto di vaccini e altri farmaci anti-COVID; la possibilità, per aziende ed enti del Servizio Sanitario Nazionale, di ricorrere a prestazioni aggiuntive da parte di medici, infermieri e assistenti sanitari dipendenti, il coinvolgimento delle farmacie nella campagna vaccinale; la proroga al 31 maggio 2021 della possibilità di usufruire di strutture alberghiere o ricettive per ospitarvi persone in sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario o in permanenza domiciliare, ove non possa essere effettuato presso il domicilio della persona interessata;
  4. Sostegno agli enti territoriali. Per gli tutti gli enti locali, quali Regioni, province autonome e comuni, città metropolitane, sono previsti degli interventi mirati a compensare il mancato gettito fiscale;
  5. Ulteriori interventi settoriali. Infine, sono previsti vari ulteriori sostegni come, ad esempio, per le attività didattiche a distanza, la cultura e lo spettacolo, forze dell’ordine, settore fieristico e altro.

Come possiamo notare, gli ambiti di intervento sono alquanto variegati e coprono diversi settori e ambiti e si pongono l’obiettivo di salvaguardare la tenuta sociale del Paese nonché migliorare l’efficacia dei piani operativi in essere.

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Coronavirus: Sospensione Mutui Prima Casa

Attraverso il decreto legge «Cura Italia» (18/2020) il Governo ha deciso di ampliare la platea dei potenziali beneficiari della moratoria sui mutui prima casa. Oltre ai dipendenti che si sono visti sospendere o ridurre l’orario di lavoro per almeno 30 giorni, ora anche i lavoratori autonomi potranno richiedere la sospensione del pagamento delle rate del mutuo prima casa se autocertificano di aver subìto un calo del fatturato su base trimestrale pari al 33% rispetto all’ultimo trimestre 2019. Inoltre, per tutti i soggetti ammessi alla misura, è stato eliminato il tetto di 30mila euro di reddito ISEE.

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Flat tax e il forfait che non c’è più. Cosa fare?

A causa della stretta del Governo, nel 2020 saranno fuori dal regime agevolato un contribuente su 4. Vengono esclusi, tra gli altri, i dipendenti e i pensionati con un reddito oltre i 30mila euro e chi ha speso più di 20mila euro per personale e lavoro accessorio. Tutti soggetti (professionisti, autonomi e imprenditori) che da mercoledì primo gennaio 2020 sono costretti a fatturare con Iva e in modalità elettronica.

Di seguito una breve lista dei soggetti non più ammessi al regime forfettario:

  • coloro che hanno percepito ricavi o compensi per oltre 65mila euro;
  • soggetti che nel 2019 hanno percepito ricavi o compensi per oltre il 50% dal datore di lavoro in essere durante il periodo 2017/2019;
  • dipendenti e pensionati che nel 2019 hanno percepito oltre 30mila euro di reddito da lavoro se il rapporto non è cessato;
  • soggetti che nel 2019 hanno sostenuto costi superiori a 20mila euro per dipendenti/collaboratori;
  • coloro che sono stati soci di SRL che svolgono attività similari alla loro e hanno percepito ricavi/compensi considerati componenti negativi di reddito per la SRL.

Come potete leggere, la materia è complessa ma gli interventi del legislatore puntano a ridurre l’utilizzo di un regime agevolato pensato per aiutare situazioni limite, come soggetti precedentemente licenziati, chi decide di mettersi in proprio, chi svolge un secondo lavoro o i giovani che avviano una startup.

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