Flat tax e il forfait che non c’è più. Cosa fare?

A causa della stretta del Governo, nel 2020 saranno fuori dal regime agevolato un contribuente su 4. Vengono esclusi, tra gli altri, i dipendenti e i pensionati con un reddito oltre i 30mila euro e chi ha speso più di 20mila euro per personale e lavoro accessorio. Tutti soggetti (professionisti, autonomi e imprenditori) che da mercoledì primo gennaio 2020 sono costretti a fatturare con Iva e in modalità elettronica.

Di seguito una breve lista dei soggetti non più ammessi al regime forfettario:

  • coloro che hanno percepito ricavi o compensi per oltre 65mila euro;
  • soggetti che nel 2019 hanno percepito ricavi o compensi per oltre il 50% dal datore di lavoro in essere durante il periodo 2017/2019;
  • dipendenti e pensionati che nel 2019 hanno percepito oltre 30mila euro di reddito da lavoro se il rapporto non è cessato;
  • soggetti che nel 2019 hanno sostenuto costi superiori a 20mila euro per dipendenti/collaboratori;
  • coloro che sono stati soci di SRL che svolgono attività similari alla loro e hanno percepito ricavi/compensi considerati componenti negativi di reddito per la SRL.

Come potete leggere, la materia è complessa ma gli interventi del legislatore puntano a ridurre l’utilizzo di un regime agevolato pensato per aiutare situazioni limite, come soggetti precedentemente licenziati, chi decide di mettersi in proprio, chi svolge un secondo lavoro o i giovani che avviano una startup.

Volete maggiori informazioni sulla flat tax e sui soggetti ammessi? Contattatemi o cliccate qui.

Riduzione bollo auto del 15% se…

Iniziamo il 2020 con una buona notizia. A partire da quest’anno, sulla base dell’ultima manovra finanziaria regionale, i residenti della Regione Lombardia che scelgono la domiciliazione bancaria per pagare la tassa automobilistica (c.d. bollo auto), godranno di una riduzione del 15% sull’importo dovuto, pari a circa 2 mensilità.

Inoltre, la commissione per il pagamento sarà pari a 1,00€, di fatto la più bassa tra tutte le modalità di pagamento disponibili.

La novità, riguarda anche chi ha già attivato il servizio in precedenza. Anche questi ultimi godranno della riduzione del 15% (e non più del 10%) a partire dalla scadenza del 31 gennaio 2020.

Per sapere come usufruire di tale agevolazione, contattatemi o cliccate qui.

Startup Innovative: dal 20 gennaio via alle agevolazioni

Al via il nuovo Smart&Start Italia, il programma del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) che permette alle startup innovative di ottenere un finanziamento agevolato. Varie le misure introdotte, dalla semplificazione dei criteri di valutazione, all’incremento dell’importo massimo ottenibile e un periodo di ammortamento più lungo.

Come riportato nella circolare del MISE, Smart&Start Italia dispone di circa 90 milioni di euro di risorse, per finanziare progetti, con erogazioni comprese tra 100 mila euro e 1,5 milioni di euro, finalizzati alla produzione di beni e l’erogazione di servizi ad alto contenuto tecnologico e innovativo.

Le principali novità introdotte sono:

• semplificazione dei criteri di valutazione e l’introduzione di bonus in caso di collaborazione con organismi di ricerca, incubatori e acceleratori d’impresa;


• incremento del fondo perduto per le imprese al Sud Italia fino al 30% dell’importo concesso;


• aumento del finanziamento agevolato fino all’80% delle spese ammissibili e al 90% nel caso di società costituite da sole donne, da under 36 oppure se un socio è in possesso di un Dottorato di Ricerca;

• nuova rendicontazione semplificata;

• ammortamento per la restituzione del finanziamento fino a 10 anni.

Le domande andranno presentate a partire dal 20 gennaio.

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Partite IVA inattive: chiusura d’ufficio dopo tre anni di inattività

Importante novità sulle partite IVA non più attive, arriva la chiusura d’ufficio per tutti i soggetti che, nei 3 anni antecedenti il controllo, non hanno esercitato alcuna attività, di impresa, artistica o professionale e, inoltre, non hanno presentato dichiarazione di cessazione.
Prima di procedere, l’Agenzia delle Entrate invierà a ogni soggetto individuato come “inattivo” una comunicazione preventiva di chiusura d’ufficio della partita IVA, mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento (AR).

Entro 60 giorni dalla ricezione della stessa, il contribuente titolare della partita IVA potrà recarsi presso un qualsiasi ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate e fornire evidenze riguardanti la propria posizione fiscale. Fatte le dovute valutazioni, l’Agenzia delle Entrate potrà accettare o rigettare l’istanza (in questo caso fornendo motivazione del diniego).

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Riscatto Laurea: allo studio l’aumento dei beneficiari

Siete laureati e ogni tanto avete pensato al riscatto dei tanti anni passati sui libri? Una delle proposte per la nuova Legge di Bilancio, al momento ancora in fase di valutazione da parte del Governo, riguarda la possibilità di riscattare, a condizioni agevolate, gli anni di contributi pensionistici relativi al percorso universitario.

Il recente successo del riscatto della laurea con lo sconto ha portato il Ministro Gualtieri a considerare di includere il miglioramento del riscatto nella nuova Legge di Bilancio.

Ricordiamo che, il meccanismo tutt’ora in vigore, permette di riscattare fino ad un massimo di cinque anni di studio, anche non consecutivi, pagando 5.240 euro per ogni anno. Sono esclusi da questo provvedimento gli anni di università fuori corso e quelli antecedenti al 1996.

Qui potete trovare maggiori informazioni.

Obbligo revisore per SRL e Coop: i nuovi parametri

Il Decreto “Sblocca Cantieri”, recentemente introdotto, ha modificato i parametri relativi all’obbligo di dotare SRL e Coop (che adottano schema di SRL) di un organo di revisione.
L’obiettivo di tale novità è quello di estendere i controlli contabili anche alle società di minori dimensioni, quali SRL e Coop, con l’obiettivo di intervenire tempestivamente in caso di crisi.
A tal fine, le figure incaricate di tali verifiche saranno i Sindaci e i Revisori Legali.
Secondo le regole, l’obbligo esiste quando la SRL o la Coop, per 2 esercizi consecutivi, supera almeno uno dei seguenti parametri:
  • totale dell’attivo dello stato patrimoniale pari a 4 milioni di euro;
  • ricavi delle vendite e delle prestazioni pari a 4 milioni di euro;
  • dipendenti occupati in media durante l’esercizio pari a 20 unità
In aggiunta, tale obbligo, vale per per le società tenute alla redazione del bilancio consolidato e a quelle che controllano una società obbligata alla revisione legale dei conti.

Al contrario, l’obbligo decade in caso di mancato superamento delle soglie sopra menzionate per almeno 3 esercizi consecutivi.

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Arriva l’Indice Sintetico di Affidabilità fiscale: di cosa si tratta?

Oggi parliamo di imprese e professionisti ed è proprio per queste categorie che è finalmente online, sul sito dell’Agenzia delle Entrate, “Il tuo Isa”, il software che consente di calcolare il proprio Indice Sintetico di Affidabilità (ISA) fiscale.
Ma a cosa serve esattamente? L’ Indice Sintetico di Affidabilità (ISA) fiscale permette di beneficiare, in funzione del valore raggiunto, di una serie di vantaggi come l’esclusione da alcune tipologie di accertamenti, la riduzione dei termini per l’accertamento e l’esonero dall’apposizione del visto di conformità per la compensazione dei crediti d’imposta.
Gli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA), che a partire dalla dichiarazione Redditi 2019 sostituiscono gli studi di settore e i parametri, riguardano varie attività economiche dei comparti agricoltura, manifattura, commercio, servizi e professioni.
Cliccate qui per maggiori informazioni.

Bonus mobili 2019

Parliamo del bonus mobili, una delle tipologie di detrazioni più amate. Anche quest’anno non cambiano le regole e i requisiti per richiedere il bonus mobili rispetto agli anni precedenti ma, è bene fare attenzione, non tutti gli interventi danno diritto alla detrazione.

Il bonus mobili, introdotto inizialmente nel 2013, è stato oggetto di ripetute proroghe nel corso degli anni e permette di detrarre le spese relative a mobili, forni di classe A, grandi elettrodomestici di classe A+ e grandi elettrodomestici privi di certificazione energetica sostenute in relazione ad un immobile oggetto di ristrutturazione edilizia.

Ricordiamo inoltre che è possibile portare in detrazione solo i mobili acquistati nel 2019 e legati a un intervento di ristrutturazione edilizia iniziato dopo il 1° gennaio 2018.

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Modello 730/2019: cosa serve per accedere alla dichiarazione precompilata

Ancora pochi giorni e sarà possibile recuperare dal sito dell’Agenzia delle Entrate (www.agenziaentrate.gov.it) il modello precompilato 730/2019 relativo al periodo d’imposta 2018.
Vi ricordiamo che, per accedere alla dichiarazione dei redditi 730/2019, è necessario essere in possesso, alternativamente:
  • del Codice PIN, che può essere richiesto online, accedendo al sito internet dell’Agenzia www.agenziaentrate.gov.it, oppure presso gli Uffici dell’Agenzia delle Entrate;
  • delle credenziali dispositive rilasciate dall’INPS;
  • di un’identità SPID – Sistema pubblico d’identità digitale;
  • oppure della Carta Nazionale dei Servizi.
Tra le principali novità di quest’anno, ricordiamo brevemente: le deduzione delle erogazioni liberali a favore delle ONLUS, la deducibilità del trasporto pubblico al 19%, la deducibilità, sempre al 19%, delle spese per assicurazione contro eventi calamitosi e per quelle sostenute in favore dei minori o di maggiorenni con diagnosi di disturbo specifico dell’apprendimento (DSA).
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